L’assoluzione di Podlech non cancella le gravi responsabilità del collaboratore di Pinochet, e lascia aperti inquietanti interrogativi sul destino dei coraggiosi testimoni venuti a Roma dal Cile
Una giustizia supergarantista verso l’imputato, ma quanto garantista verso chi coraggiosamente aveva varcato cordigliere e oceani per venire in aula a Roma a ricordare che cosa succedeva sotto la dittatura di Pinochet? Chi garantisce oggi, in un Cile che deve ancora fare molta sulla strada per affrancarsi da quel triste passato, che su questi accusatori di Podlech non si rovescino rappresaglie? Non è un interrogativo superfluo, dal momento che in Cile già alcuni agenti della brigata investigadora e un testimone del processo in Italia sono stati indagati per falso, un’attività che avevamo denunciato come una grave intromissione nei confronti del processo in corso in Italia. I testimoni venuti a Roma hanno riportato un quadro di torture e di sopraffazioni legato alla gestione del procuratore militare Podlech. Forse non è bastato a cementare il castello accusatorio della pubblica accusa, di certo però ha mostrato quale fosse la faccia feroce della dittatura contro chiunque fosse ritenuto un oppositore.
Fabio Porta, Deputato PD eletto in America Meridionale
Paolo Brogi, Giornalista e portavoce del “Comitato Processo Podlech”