Porta: “Superare al più presto le disfunzioni del pagamento delle pensioni in Brasile”
Roma, 15 marzo 2011
Il disservizio che si sta verificando in Brasile per il pagamento della pensione ad un numero ancora imprecisato di persone, ma comunque ammontante almeno a diverse centinaia, richiede un immediato intervento dell’INPS e delle strutture interessate all’operazione.
Condivido e faccio mie le preoccupazioni espresse dai rappresentanti dei patronati che compongono il CEPA del Brasile e rivolgo ai funzionari dell’INPS un pressante invito affinché la situazione sia normalizzata in tempi rapidi, comunque compatibili con le esigenze pratiche degli interessati.
Per la tranquillità di tutti, è bene che si chiariscono alcuni punti elementari:
1) la ragione del non pagamento consiste nella mancata presentazione della certificazione di esistenza in vita? Quali atti gli interessati debbono compiere per ovviarvi nel modo più semplice?
2) quanti sono realmente i casi di cui si discute?
3) risponde al vero quanto riferiscono i patronati operanti in Brasile, e cioè che la Western Union, per ragioni fiscali, non può trasferire somme all’estero da parte di persone giuridiche a persone fisiche?
4) perché scorporare questi casi dalla ordinaria gestione della Banca del Bradesco, che invece continua ad erogare le pensioni a tutti gli altri pensionati?
5) entro quanto tempo si pensa che la situazione possa essere normalizzata?
6) gli uffici preposti dell’INPS stanno mantenendo con i patronati italiani in Brasile un flusso di informazioni necessario per assistere gli interessati nel regolare le situazioni secondo le indicazioni dello stesso Istituto?
Ci sembra che per la tranquillità dei pensionati interessati e per la credibilità di tutti sia il caso di compiere con celerità uno sforzo costruttivo che porti ad una pronta normalizzazione della situazione.