“Un Sottosegretario agli Esteri dovrebbe essere impegnato a fare rispettare le leggi che ci sono, e non a vaneggiare su quelle che non ci sono !”
“Invece che lavorare, utilizzando le ingenti risorse che i parlamentari e i governi del PD gli hanno messo a disposizione, per eliminare le lunghe giacenze di domande di cittadinanza presso i consolati e migliorare i servizi consolari, il Sottosegretario Merlo non trova di meglio che attaccare in modo scomposto e fuori luogo il Segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti. E lo fa, tra l’altro, inanellando una serie di falsità, nel peggiore stile “fake” che oggi impazza sui social (tanto caro al suo ex alleato di governo Salvini, lui sì responsabile per dannose modifiche in materia di cittadinanza, rispetto alle quali non ricordiamo una sola parola critica da parte del MAIE e di Merlo)”.
“Intanto va chiarito che le proposte di ‘ius soli’ e ‘ius culturae’ presentate in Parlamento non prevedono nessun “regalo” in materia di cittadinanza; anzi, sono molto più severe delle leggi analoghe attualmente in vigore in Europa. Ma, soprattutto, nessuna di queste proposte parla di eliminazione dello ‘ius sanguinis’”.
“Noi del Partito Democratico conosciamo bene la storia della nostra emigrazione e sappiamo bene che i milioni di italo-discendenti ai quali fa riferimento il Sottosegretario Merlo devono proprio allo ‘ius soli’ la loro integrazione nei Paesi di arrivo. E’ per questo che consideriamo gli emigrati e gli immigrati una ricchezza per l’Italia e non abbiamo mai messo in contrapposizione ‘ius soli’ e ‘ius sanguinis’.”
“Il Sottosegretario Merlo, infine, fa una certa confusione parlando di “cittadinanza conquistata, meritata”, utilizzando proprio i termini di coloro che vorrebbero eliminare la cittadinanza degli italo-discendenti (probabilmente svelando le sue reali intenzioni). Invece che costruire polemiche false e artificiose dovremmo tutti insieme lavorare per un nuovo concetto di cittadinanza, che preveda la piena integrazione linguistica e culturale, oltre che sociale e politica, di oltre dieci milioni di stranieri in Italia e italiani nel mondo. Un Paese demograficamente in recessione come il nostro avrebbe solo da guadagnare da una simile politica !”