Il governo ha bocciato un ordine del giorno con il quale, insieme ai deputati del Partito Democratico eletti all’estero (Carè, Di Sanzo e Ricciardi) chiedevamo la valorizzazione del ruolo delle Camere di Commercio italiane all’estero per il sostegno e la difesa del Made in Italy.
A conclusione delle votazioni degli emendamenti sul DDL relativo alla promozione del Made in Italy chiedevamo al governo, dopo aver ricordato che “le Camere di Commercio Italiane all’Estero sono strutture fondamentali per una più efficace implementazione della nostra diplomazia commerciale e fungono da antenne sul territorio per la diffusione dell’autentico ‘Made in Italy’ “, di “adottare tutte le misure necessarie a sostenere le Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE), nella loro azione volta a favorire nei mercati e nei consumatori internazionali la consapevolezza delle valenze distintive del Made in Italy attraverso attività dirette alla divulgazione della conoscenza delle difformità dei prodotti non autenticamente italiani, alla valorizzazione del sistema delle certificazioni geografiche (DOP – IGP – IG) e al supporto diretto alle imprese e alle start up innovative italiane”.
Il Vice Ministro Valentini, presente in aula ha espresso il parere contrario del governo al nostro ordine del giorno e si è rifiutato di cambiare il parere o di chiedere una semplice riformulazione del nostro OdG, come spesso avviene in questi casi; e ciò nonostante in sede di votazione avevamo invitato il governo a ripensare al proprio giudizio negativo, proprio in ragione del fondamentale ruolo che il sistema associativo e camerale svolge da anni in tutto il mondo in questo campo.
L’ennesima conferma di “predicare bene e razzolare male” per un governo che a parole dice di sostenere l’Italia e il suoi prodotti ma che nei fatti volta le spalle agli italiani nel mondo e alla preziosa rete della nostra “business community”, presente capillarmente in tutti i continenti.
Fonte: Ufficio Stampa On. Fabio Porta