“Il Brasile partner strategico dell’Italia in America Latina; la collettività italiana è il nostro grande ‘asset’; attendiamo parole chiare sul rafforzamento dei consolati e la riduzione delle lunghe attese per il riconoscimento della cittadinanza”
“A pochi giorni dalla conclusione della visita del Presidente del Consiglio Matteo Renzi in quattro Paesi dell’America Latina (Cile, Perù, Colombia e Cuba), la visita in Brasile del Ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni conferma il grande interesse e l’attenzione con le quali il governo italiano segue la regione del mondo dove vive la più grande collettività di italiani fuori dai confini nazionali”: inizia così la dichiarazione dell’On. Fabio Porta, deputato del Partito Democratico eletto in America Meridionale e Presidente del Comitato italiani nel mondo e promozione del Sistema Paese della Camera dei Deputati.
“Il Brasile, dopo anni di costante sviluppo del PIL e di successi in campo sociale, sta attraversando un momento difficile sul piano economico ma anche politico e istituzionale”, ha aggiunto il parlamentare del PD; “E’ significativa e lungimirante la scelta del nostro Ministro degli Esteri di confermare con questa importante visita l’ottimo livello dei rapporti bilaterali insieme al fatto che l’Italia e le sue imprese continuano a considerare strategico e prioritario il più grande Paese della regione latino-americana”.
“In Brasile – continua l’On. Porta – vive la più grande collettività di origine italiana al mondo, formata da oltre 35 milioni di italo-discendenti, figli e nipoti delle varie ondate migratorie che nel corso di oltre un secolo hanno caratterizzato la storia del nostro Paese”.
“Una comunità grande in quantità ma ricca qualitativamente, presente e influente in tutti i settori della vita del Brasile: dall’arte all’economia, dalla politica alla cultura.”
“Questa collettività – aggiunge il deputato residente in Brasile – merita servizi consolari efficienti e all’altezza della dimensione della presenza italiana nel Paese. E’ giunto il momento di dare una risposta chiara e degna di un grande Paese civile alle vergognose e interminabili ‘file della cittadinanza’ che costringono gli italo-discendenti ad attendere quasi dieci anni per vedere riconosciuto un loro diritto; un caso unico al mondo !”.
“In Parlamento siamo già intervenuti per individuare le risorse necessarie al rafforzamento dei consolari e alla soluzione del grave accumulo di ‘processi’: il contributo di 300 euro per ogni nuova domanda di cittadinanza ‘ius sanguinis’, introdotto dal Senato e oggi destinato al Ministero dell’Economia, deve adesso essere destinato ai consolati che hanno percepito tali risorse, in maniera da utilizzarle per migliorare i servizi e rendere efficienti le risposte ai cittadini”.
“Sono certo – conclude i Presidente del Comitato italiani nel mondo della Camera – che un politico esperto e competente come Paolo Gentiloni, che alla guida della Farnesina ha già dimostrato grandi capacità e determinazione nell’affrontare crisi ben più serie e complesse, saprà anche questa volta intervenire per dare una risposta definitiva ad un problema che si protrae ormai da troppo tempo senza che si riesca a trovare una soluzione”.