“Nelle ultime settimane i media italiani hanno dato grande rilievo ai tempi di attesa biblici per il rinnovo o il rilascio di una carta d’identità o di un passaporto. Le lentezze, tuttavia, riguardano anche il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno, documenti essenziali per consentire a migliaia di cittadini stranieri di vivere e lavorare dignitosamente nel nostro paese. Per questa ragione, a fronte di una situazione seriamente lesiva dei diritti dei cittadini – italiani e stranieri – ho interrogato il Ministro dell’Interno per sapere quali iniziative intenda adottare per risolvere i ritardi nella lavorazione dei permessi di soggiorno e delle pratiche riguardanti la “Sanatoria 2020” (al 19 ottobre 2022, risultano rilasciati solo il 37,7% di permessi di soggiorno sul totale delle domande presentate). Nell’interrogazione ho chiesto anche quali azioni verranno assunte per il potenziamento del personale impiegato e per dare continuità all’attività degli uffici sul territorio, fortemente indeboliti dalla mancanza di personale, anche interinale, tenendo conto che l’urgenza è destinata ad aumentare in vista del prossimo decreto flussi”, ha dichiarato l’on. Porta a margine della presentazione dell’interrogazione.
Il deputato democratico sottolinea che “i ritardi nella lavorazione delle pratiche sono dovuti soprattutto alla carenza di organico delle strutture periferiche dello Stato: da Roma a Torino, da Genova a Belluno, da Monza a Vibo Valentia, soltanto per citarne alcune. Gli uffici, in particolare quelli per la cittadinanza, gli sportelli immigrazione ma anche della polizia amministrativa, faticano a dare risposte ai cittadini, nonostante l’impegno degli operatori che sono costretti a sostenere carichi di lavoro che erano stati previsti per una dotazione organica maggiore rispetto a quella oggi disponibile”.
Ad aggravare la situazione – ricorda Fabio Porta – c’è il fatto che “dal 1° gennaio 2023 sono terminate le collaborazioni con i lavoratori interinali assunti in occasione della “Sanatoria 2020”, i quali si sono rivelati fondamentali per affrontare anche altre urgenze, come ad esempio i permessi temporanei per le persone ucraine in fuga dalla guerra. Nell’ultima manovra finanziaria il governo, invece che prorogare o stabilizzare il personale interinale già formato, ha stanziato risorse per la somministrazione di nuovi contratti a tempo da reperire con ulteriori bandi e procedure i cui tempi si protrarranno per mesi “.
“Queste difficoltà – che denunciamo da anni anche per quanto riguarda l’erogazione dei servizi ai connazionali all’estero – evidenziano che i processi di semplificazione e digitalizzazione, pur essenziali, non sono sufficienti a soddisfare i bisogni dei cittadini e che sono indispensabili maggiori risorse per fronteggiare la cronica carenza di personale che affligge diversi settori della Pubblica amministrazione”.