Nel 2021 l’Inps ha liquidato 17.749.278 pensioni di cui il 77,6% di natura previdenziale e il 22,4% di natura assistenziale. Sono state 696.879 le pensioni erogate in regime di convenzione internazionale (a pensionati residenti sia in Italia che all’estero); di queste, 366.226 sono state erogate a soggetti residenti all’estero. Nel 2021 la spesa complessiva annua per le pensioni è stata pari a 218,6 miliardi di euro, di cui 195,4 miliardi sostenuti dalle gestioni previdenziali e 23,2 miliardi da quelle assistenziali. L’importo medio mensile delle pensioni erogate in Italia è stato di 952 euro mentre l’importo medio mensile delle pensioni in regime internazionale (compresi quindi i residenti in Italia) è stato di 452 euro (mentre di quelle erogate all’estero è stato di 310 euro).
Le quasi 700.000 pensioni liquidate in regime di convenzione internazionale (quindi a residenti sia in Italia che all’estero) sono ripartite in questo modo: 470.000 in convenzione UE, 63.000 Svizzera, 39.000 Canada, 41.000 Australia, 15.300 Argentina, 30.300 USA, 5.500 Ex Jugoslavia, 10.000 Quebec, 5.200 Brasile, 6.500 Venezuela, 12.000 altri Paesi. Purtroppo sono esclusi dalla possibilità di ottenere la pensione in regime internazionale gli italiani i quali dopo aver lavorato in Italia sono emigrati in Paesi con cui l’Italia non ha stipulato una convenzione di sicurezza sociale, come ad esempio il Cile (vuoto normativo convenzionale incomprensibile visto che l’accordo era già stato firmato tra i due Paesi negli anni ’90 del secolo scorso), il Perù, la Colombia, il Messico ed altri Paesi dell’America Latina dove vivono importanti comunità di italiani. Si è infatti negli ultimi anni verificato un arresto dell’attività negoziale italiana per la stipula di nuove convenzioni di sicurezza sociale (viste soprattutto le nuove mobilità migratorie) ma anche per il rinnovo di quelle oramai obsolete sia per quanto riguarda i soggetti che i diritti tutelati.
Da stigmatizzare inoltre il fatto che gli importi delle pensioni erogate all’estero sono spesso irrisori anche a causa dell’iniquo e farraginoso meccanismo di rivalutazione delle pensioni. Sarà mio impegno prioritario sollecitare il Governo ad una oculata e necessaria ripresa della politica previdenziale in regime internazionale, con particolare riguardo ai diritti sociali delle collettività di italiani che rappresento in America Latina.
Roma, 30 marzo 2022 – Ufficio Stampa Sen. Fabio Porta