I brogli del 2018 in Sud America
A due anni e mezzo dalle ultime elezioni, praticamente a metà legislatura, mentre la Camera dei Deputati ha archiviato tutti i ricorsi relativi alla Circoscrizione Estero, confermando l’elezione dei dodici deputati, il Senato ha deciso di iniziare l’esame del ricorso presentato da Fabio Porta contro l’elezione del Senatore Adriano Cario dell’USEI.
Nel corso dell’ultima seduta della Giunta per le elezioni del Senato, avente come ordine del giorno “Verifica delle elezioni nella Circoscrizione Estero – Ripartizione America Meridionale”, é stata approvata all’unanimitá la costituzione di un comitato ad hoc che esaminerá le sezioni elettorali indicate dal ricorso, nelle quali il candidato dell’USEI avrebbe ottenuto voti pari in alcuni casi al 99% delle schede scrutinate. Si tratta di un primo importante risultato che premia la perseveranza con la quale Porta, giá deputato del Partito Democratico per il Sudamerica, ha continuato in questi anni a denunciare “un broglio di scala industriale”, come lui stesso lo definí all’indomani delle elezioni. La vicenda ha origine a Castelnuovo di Porto, sede dello scrutinio della Circoscrizione Estero.
Erano stati i parlamentari del MAIE Borghese e Merlo, secondo quanto ha riferito Porta a “Gente d’Italia” a segnalare per primi la concentrazione anomala di schede elettorali votate dalle stesse mani in alcune sezioni di Buenos Aires. Immediatamente il Partito Democratico presentó un’esposto alla Corte d’Appello di Roma denunciando le irregolaritá e indicando le prime sezioni elettorali “sospette”; esposto firmato dall´attuale responsabile del PD per gli italiani nel mondo, Luciano Vecchi. Le denunce non si sono fermate alla giustizia elettorale ma hanno interessato anche le Procure della Repubblica italiana e Argentina. Grazie ad un´iniziativa parallela del dirigente del PD in Argentina Alberto Becchi, anch’egli candidato alla Camera, sono state presentate due denunce sulle quali stanno indagando in questi mesi la Procura di Roma e quella di Buenos Aires.
Contattato da “Gente d’Italia”, Fabio Porta si é limitato a dire di “aver sempre avuto fiducia nell’operato della Giunta del Senato e della magistratura” e di “sperare in una soluzione positiva che restituisca non al sottoscritto ma a tutti gli italiani all’estero fiducia nella partecipazione democratica e nella capacitá delle istituzioni di intervenire a fronte di situazioni oggettivamente scandalose, al fine di evitare che tali episodi possano ripetersi”.