Anche sulla riforma del sistema nazionale di istruzione non è mancato l’impegno di tutti i deputati del Partito Democratico eletti all’estero; personalmente ho presentato un ordine del giorno con il quale il governo si impegna ad allargare specificamente gli orizzonti della formazione ad uno degli aspetti essenziali della contemporaneità: le migrazioni.
L’epopea delle migrazioni italiane nel mondo, nelle sue pagine tragiche ma anche nelle sue vicende gloriose, rappresenta probabilmente il fenomeno più rilevante socialmente della storia unitaria del Paese; non tutti però ne sono consapevoli, a partire dalle nostre giovani generazioni.
L’Italia sta conoscendo ancora una volta una stagione particolare della sua vicenda migratoria, che si esprime nella presenza di circa 5 milioni di stranieri nel nostro territorio, di cui 850.000 minori presenti nelle nostre scuole, e nella ripresa dei flussi migratori delle nuove generazioni.
L’insegnamento della storia delle migrazioni nelle scuole, non come materia a sé stante, ma come metodologia interdisciplinare, può essere certamente una chiave di innovazione culturale e formativa e un fattore di coesione sociale e civile nonché uno strumento utile al rafforzamento e alla piena valorizzazione della presenza italiana nel mondo.
Per questo, abbiamo impegnato il Governo ad affiancare un progetto nazionale sulle migrazioni a quello sull’intercultura, che già è attivo da anni con esiti positivi.
Nei prossimi mesi riprenderemo in Parlamento una forte iniziativa politica volta all’approvazione della proposta di legge in materia della quale sono primo firmatario, sulla quale esiste un forte e generale consenso tra i gruppi parlamentari; non solo alla Camera ma anche al Senato, dove sono stati presentati progetti analoghi. E’ questa la maniera migliore di onorare il mandato di parlamentari eletti dalla grande collettività italiana che vive all’estero, con il quotidiano e serio lavoro parlamentare e la puntuale presenza in aula e in commissione.