Roma, 27 luglio 2016 – Ufficio Stampa On. Fabio Porta
La Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati, con il parere favorevole del Governo, ha oggi approvato la Risoluzione del Presidente del Comitato degli italiani nel mondo che chiede anche di attuare con urgenza interventi volti ad aiutare la collettività italiana residente in Venezuela in materia di medicine e pensioni
“L’emergenza economica ed umana in Venezuela ci vede impegnati, insieme a Governo e Parlamento, per porre in essere con urgenza tutte le iniziative politiche e diplomatiche nonché ogni tipo di intervento pubblico per trovare soluzioni concrete alla grave situazione umanitaria, che colpisce in molti modi anche la collettività italiana ivi residente”. E’ questo il senso della Risoluzione presentata in Commissione Affari Esteri dall’On. Fabio Porta e dal capogruppo dei deputati del Partito Democratico Lia Quartapelle, sottoscritta da un folto numero di deputati del PD ed approvata con il parere favorevole del Governo.
La risoluzione considera la liberazione dei detenuti politici (citando, tra gli altri, Lopez, Ledezma e Saleh) una condizione necessaria per favorire un vero dialogo tra le parti e auspica la prossima realizzazione del “referendum revocatorio” secondo i tempi e le modalità previsti dalla Costituzione.
L’iniziativa italiana, secondo la risoluzione Porta-Quartapelle, dovrebbe inserirsi nel quadro più generale delle diverse iniziative avviate negli scorsi mesi: Unasur, OSA, Unione Europea, Vaticano e anche gli Stati Uniti si stanno da tempo prodigando in vari modi per facilitare una soluzione pacifica del conflitto politico-istituzionale in atto nel Paese sudamericano.
Un’attenzione specifica la risoluzione dedica alla presenza e alla condizione della grande collettività italiana in Venezuela.
Fabio Porta, parlamentare italiano eletto nella Ripartizione America meridionale e Presidente del Comitato Italiani nel mondo della Camera dei Deputati è da tempo impegnato in prima fila per sollecitare il Governo italiano ad inviare in Venezuela aiuti umanitari, in particolare i medicinali che scarseggiano, e a ripristinare il pagamento delle prestazioni assistenziali (integrazione al minimo, maggiorazioni sociali, assegni familiari) revocate dall’Inps da più di un anno ad oltre 3.000 pensionati italo-venezuelani. Giova ricordare che il 2015 si è chiuso in Venezuela con un tasso di inflazione del 180.9%, il più elevato al mondo, che i prodotti maggiormente colpiti sono stati i prodotti alimentari e le bevande, che il Fondo monetario internazionale prevede un tasso di inflazione per il 2016 di circa il 700%. Porta, nel testo della sua risoluzione, ha sottolineato che “il Venezuela sta affrontando una grave crisi umanitaria anche per la carenza di medicinali, forniture e dispositivi medici e che il Paese latinoamericano sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua lunga storia, una storia alla quale l’emigrazione italiana ha contribuito in maniera estesa e significativa, arrivando anche ad essere parte consistente e rilevante della classe dirigente del Paese; le elezioni legislative del 2015, con la netta vittoria dell’opposizione all’attuale Governo del presidente Maduro, se da un lato hanno confermato la dinamica democratica e pluripartitica delle istituzioni venezuelane, dall’altro hanno acuito tensioni socio-politiche già esistenti determinando un atteggiamento di chiusura rispetto al Parlamento da parte del potere Esecutivo, cui è seguito un totale stallo della vita sociale ed economica. “Ecco perché – evidenzia la risoluzione – il nostro Paese che ha una importante presenza di italo-discendenti (oltre che di italiani) in Venezuela, nonché una ottima reputazione presso la popolazione può utilmente concorrere a scongiurare derive violente, nello spirito del dialogo reciproco e della riconciliazione nazionale”. Proprio per questo, secondo la risoluzione presentata dai parlamentari del PD, “è da considerare l’opportunità da parte dell’Esecutivo italiano, nella persona del suo Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, di incontrare il suo omologo su una agenda di carattere governativo; è parimenti da considerare l’opportunità che una delegazione di parlamentari si rechi quanto prima in Venezuela per incontrare i propri omologhi in base ad una agenda di carattere parlamentare; una operazione del genere, a due fronti, sarebbe un segnale forte e allo stesso tempo rispettoso, di stimolo al dialogo”. Nelle conclusioni, la risoluzione presentata dall’On. Porta ribadisce che “considerato che si fanno sempre più pressanti le richieste dei connazionali residenti in Venezuela e delle famiglie dei loro discendenti, che chiedono gesti concreti di solidarietà per affrontare la crisi economica e soprattutto l’emergenza umanitaria dovuta alla carenza di medicine e di beni di prima necessità, il Governo si deve impegnare a realizzare con urgenza tutte le iniziative nonché gli interventi opportuni per favorire una soluzione pacifica della crisi politica e, al tempo stesso, lenire la situazione umanitaria, consentendo la spedizione di medicinali e – per quanto riguarda la collettività italiana residente in Venezuela – l’immediata e positiva definizione del problema relativo al pagamento delle prestazioni assistenziali dell’INPS sospese a causa della rigida applicazione del cambio venezuelano alle pensioni italiane”.