5 OTTOBRE 2016
La nuova legge sull’editoria è stata approvata dalla Camera dei deputati in terza lettura e quindi è diventata definitiva. Essa prevede l’istituzione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, sgravi fiscali per le inserzioni pubblicitarie, il tetto agli stipendi dei dirigenti RAI e altri interventi da tempo richiesti dalle organizzazioni degli operatori e dalla stessa opinione pubblica.
Per quanto ci riguarda come italiani all’estero, essa conferma il nostro emendamento (primo firmatario Porta), approvato dalla Camera in prima lettura, che inserisce tra i finanziamenti speciali quelli concessi ai “periodici e quotidiani in lingua italiana editi e diffusi all’estero o editi in Italia e diffusi prevalentemente all’estero”. Tale dizione – si ricorderà – fu resa necessaria per evitare che qualche soggetto, per ragioni di ordine formale, potesse essere escluso dagli interventi di sostegno. Questa formulazione tiene conto sia delle pubblicazioni nate e diffuse all’interno della comunità italiana all’estero e ad essa dirette sia delle pubblicazioni stampate in Italia e dirette alle minoranze italiane in Croazia, Slovenia e Istria.
L’anzianità di costituzione delle imprese e di edizione di tali testate, inoltre, è stata ridotta a due anni in modo da evitare di penalizzare soggetti e testate che nella difficile transizione degli ultimi tempi siano passati di mano continuando, tuttavia, a svolgere la loro preziosa funzione informativa e di coesione sociale.
La legge concede al Governo la delega per emettere, entro sei mesi, i decreti attuativi, che dovranno ridefinire i criteri di concessione dei contributi e consentire l’entrata a regime della riforma. Siamo convinti che il Governo tradurrà in modo rispettoso e coerente gli indirizzi della delega in modo da consentire ai possibili beneficiari di poter usufruire al meglio delle provvidenze previste. In ogni caso, resteranno costanti la nostra attenzione e il nostro impegno, soprattutto in occasione del parere che le commissioni parlamentari dovranno esprimere sul testo dei decreti, affinché la riforma dia i frutti sperati per gli operatori che all’estero, tra innumerevoli difficoltà, stanno tenendo vivi questi importanti strumenti di coesione culturale e di identità.
I deputati Pd estero: Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta, Tacconi