Allerta dopo la denuncia del senatore Porta
Di Matteo Forciniti
Sta facendo molto discutere anche in Uruguay la denuncia presentata dal senatore del Partito Democratico Fabio Porta. A poco più di un mese dalle elezioni politiche sul voto all’estero c’è già la pesante ombra dei brogli in un copione che si ripete puntualmente ad ogni tornata elettorale.
Di brogli questa volta se ne parla ancor prima del voto come si può capire apertamente da un messaggio che circola via mail e WhatsApp in Argentina e che Gente d’Italia ha potuto visionare: “Contattatemi e vi aiuteremo a preparare il voto, lo porteremo alle poste per voi” scrive nel messaggio una persona che si definisce vicina all’Usei (Unione Sudamericana Emigrati Italiani), sostenitrice del deputato Eugenio Sangregorio.
Il partito in questione è lo stesso che si trova attualmente sotto indagine sia in Italia che in Argentina per i brogli elettorali del 2018: quelli al Senato furono ampiamente certificati tanto che portarono -nel dicembre del 2021- all’espulsione del senatore Adriano Cario (eletto nell’Usei e poi passato al Maie) rimpiazzato poi da Porta.
In Uruguay, tanto tra i consiglieri del Comites come tra le associazioni, c’è tanta sfiducia sul sistema di voto ma allo stesso tempo poca sorpresa per quanto sta accadendo dopo i brutti episodi avvenuti in passato.
“Io credo che si possa parlare già di brogli al cento per cento. È tutto molto grave ma ce lo aspettavamo, è sempre la stessa storia” sostiene Eugenio Nocito dell’Associazione Calabrese di Montevideo, uno dei punti di riferimento della collettività italiana. “Questa persona che sta chiedendo le buste evidentemente ha ricevuto delle promesse da parte di qualcuno, non lo sta facendo solo per la voglia di farlo. Buenos Aires è enorme, ci sono tanti elettori, quindi è auspicabile pensare che dietro questa iniziativa ci sia un’organizzazione che sta iniziando a lavorare per inquinare il voto” ragiona Nocito. “Occorre indagare su quello che sta succedendo”. “Purtroppo” -prosegue- “una situazione del genere era ampiamente prevedibile. Lo abbiamo ripetuto tantissime volte, fino a quando non verrà modificato il sistema di voto ci saranno i brogli, serve più sicurezza e trasparenza. Dobbiamo iniziare ad usare le nuove tecnologie per evitare questa vergogna”.
Alessandro Maggi, consigliere del Comites di Montevideo, lancia un appello alle autorità di controllo: “Bene ha fatto il senatore Porta a denunciare subito questo ennesimo e vergognoso episodio. Noi ci rivolgiamo alle autorità diplomatico-consolari della nostra circoscrizione sudamericana affinché possano vigilare attentamente su tutto il processo elettorale e ci uniamo alla richiesta di Porta per un voto corretto e trasparente senza più brogli”. Maggi ci tiene a sottolineare che “la maggior parte degli elettori” partecipa onestamente alle consultazioni politiche esercitando il proprio diritto di voto ma “Ci sono altre persone senza scrupoli che in ogni occasione cercano di falsare il voto con i brogli come si sta vedendo già adesso”. “È davvero incredibile” osserva amaramente. “Tutto questo si ripete ogni volta ma evidentemente la vicenda del senatore Cario non è bastata, non ci ha insegnato nulla. Sorprende che ancora una volta al centro dei fatti ci sia la stessa organizzazione politica. Rispetto all’Argentina, in Uruguay siamo messi meglio perché qui c’è una cultura civica e istituzionale più alta ma in ogni caso l’attenzione dovrà essere alta anche qui. Bisognerà vigilare con quattro occhi”. Il consigliere del Comites condivide come molti la critica al sistema di voto poco affidabile che la politica non è riuscita ancora a risolvere: “ Ormai lo sanno tutti. Purtroppo, fino a quando non verranno introdotte modifiche, ci sarà sempre il rischio di falsificare il voto perché mancano le garanzie di sicurezza”.