Molto più che un grande mercato: un paese che non possiamo che chiamare…BRASILE, nostro IRMÃO
Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, milioni di italiani lasciarono il loro Paese in cerca di un futuro migliore; questo evento è noto come la “grande emigrazione” ed è stato il fenomeno sociale più significativo nella storia dell’Italia unitaria. Il Brasile è il Paese in cui questo fenomeno ha avuto inizio per primo e forse dove ha trovato le condizioni più favorevoli per svilupparsi, in termini di quantità e qualità. Con oltre 30 milioni di italo-brasiliani, rappresenta un record assoluto difficile da eguagliare per altre grandi migrazioni a livello mondiale.
La Terra Promessa – Da Napoli e Genova, sempre più spesso, partivano piroscafi carichi di persone e speranze. In poco tempo, gli italiani in Brasile superarono il milione. Il fascino del grande Paese sudamericano era irresistibile. Matilde Serao, sul quotidiano “Il Mattino”, pubblicò un editoriale dal titolo “Paradiso Terrestre” e un’inchiesta a puntate intitolata “La Terra Promessa”. Nel suo incipit, si leggeva: “In Brasile c’è spazio in abbondanza per chiunque desideri guadagnarsi la fortuna”. In breve, oltre l’Atlantico, si delineava un mondo favoloso che accendeva sogni e li trasformava in speranze.
L’Incontro tra Popoli e Culture – Questo incontro tra popoli e culture ha contribuito notevolmente all’Italia e al Brasile contemporanei, offrendo entrambi importanti benefici. Tra questi eventi, c’è la celebrazione nel 2024 del 150º anniversario dell’immigrazione italiana in Brasile, mentre l’Italia ha dichiarato il 2024 come l’anno internazionale del “turismo delle radici”, promuovendo il ritorno dei discendenti italiani nei centri minori e nelle aree interne del paese, ma anche viaggi degli italiani in Brasile per scoprire le città dove si è consolidata la grande immigrazione italiana nel corso di un secolo e mezzo.
Con l’Italia nel Cuore – Le statistiche sugli italo-brasiliani sono oggi approssimative, poiché siamo ormai al quinto o sesto cambio generazionale. Da un recente sondaggio emerge che il 16% degli oriundi parla ancora l’italiano in famiglia (tra questi ci sono coloro che non hanno mai visto l’Italia). L’italianità è vissuta in modi diversi a seconda della classe sociale, della famiglia e del livello culturale. Alcuni la vivono come un legame familiare, altri come un’emozionante ricerca delle radici prevalentemente culturale. Per altri ancora, è parte di una strategia di inserimento professionale, ad esempio nelle aziende italiane o nel commercio estero. Il mondo delle associazioni delle comunità italiane riflette questa complessità.
… in una Terra di opportunità – Inoltre, ci sono “nuovi immigrati” – un’élite di tecnici, intellettuali e artisti – che scoprono nel Brasile una terra di opportunità. Il Brasile infatti si posiziona tra le geografie più dinamiche a livello internazionale e ha prospettive di crescita molto favorevoli. In linea con la ripresa progressiva dell’attività economica, il valore delle esportazioni italiane ha raggiunto la cifra record di 5,1 miliardi di euro nel 2022, con una stima di un aumento delle vendite di beni pari al +7,2% nel 2023 e del +4,5% nell’anno successivo. Il Presidente Lula, in carica da gennaio 2023 e sempre più protagonista nella scena internazionale, ha l’ambizione di aumentare il peso del settore manifatturiero nel totale del valore aggiunto brasiliano, il che richiederà il trasferimento di tecnologia e input produttivi dall’estero, pertanto la nostra capacità di produrre prodotti di “Eccellenza” con alti standard di qualità e che ci vede primeggiare in molti settori tradizionali del Made in Italy: dal sistema moda e arredo casa, all’alimentazione mediterranea fino ai comparti della meccanica collegata, faranno da protagonisti.
Il 2024 è dietro l’angolo…