È passato un anno da quando il Perù è entrato a far parte ufficialmente (Decreto n. 110 del MEF del 4 maggio 2022) della cosiddetta “White List” dei Paesi che scambiano le informazioni fiscali con l’Italia ed il Paese latino americano è ancora escluso (non si capisce il perché) dal novero delle convenzioni contro le doppie imposizioni fiscali stipulate dall’Italia.
A causa di questo incomprensibile ritardo ho presentato in questi giorni una interrogazione ai Ministri degli Affari esteri e dell’Economia e delle Finanze per sollecitare l’avvio dei negoziati per la stipula della importante e necessaria Convenzione.
Sotto il profilo fiscale, infatti, il Perù è ora una giurisdizione che consente di garantire un adeguato standard di scambio automatico di informazioni nel settore fiscale e la reciproca assistenza amministrativa in materia fiscale con l’Italia.
Ho quindi ricordato al Governo che l’assenza di una Convenzione contro le doppie imposizioni fiscali tra Italia e Perù ha creato problemi di potestà impositiva e di doppia tassazione per le numerose collettività di emigrati, lavoratori e pensionati e ha compromesso e limitato anche l’avvio di attività economiche e finanziarie di imprese italiane e peruviane con l’applicazione incerta o penalizzante di norme che se invece fossero regolate da una convenzione eliminerebbero le doppie imposizioni sui redditi e/o sul patrimonio dei rispettivi residenti e contrasterebbero l’elusione e l’evasione fiscale.
Siccome non è chiaro se i Ministeri competenti abbiano avviato i contatti con le controparti peruviane per la stipula della Convenzione bilaterale, ho chiesto ai due Ministri se non ritengono necessaria ed urgente la stipula di una Convenzione bilaterale contro le doppie imposizioni fiscali tra Italia e Perù e a tale fine quali iniziative intendono adottare per verificare la disponibilità della controparte peruviana all’avvio al più presto dei negoziati, e soddisfare così le aspettative e le richieste pressanti di cittadini e imprese, al fine di eliminare le doppie imposizioni sui redditi e/o sul patrimonio e stimolare così una ripresa dei rapporti economici e finanziari tra i due Paesi.