Roma, 14 marzo 2016 – Ufficio Stampa On. Fabio Porta
Il futuro della rappresentanza e il nuovo CGIE al centro dell’intervento del deputato
Fabio Porta, deputato del Parito Democratico eletto in America Meridionale e Presidente del Comitato permanente italiani nel mondo e promozione del Sistema Paese della Camera, è intervenuto a Basilea (Svizzera) al convegno promosso dal coordinamento italiani nel mondo del PD sul tema del futuro della rappresentanza degli italiani all’estero.
“Questa iniziativa cade in un momento estremamente importante per il futuro del rapporto dell’Italia con le sue comunità all’estero – ha esordito il parlamentare – e ciò non solo per essere alla vigilia dell’insediamento del nuovo Consiglio Generale all’Estero; siamo infatti – ha proseguito l’On. Porta – a dieci anni esatti dall’ingresso in Parlamento degli eletti all’estero e a conclusione di uno “storico” processo di riforma del sistema istituzionale italiano”.
“A questi appuntamenti il Partito Democratico arriva con le ‘carte in regola’ – ha detto il deputato del PD – e non solo per aver convintamente sostenuto il mantenimento della Circoscrizione Estero nell’impianto della riforma costituzionale; il Partito Democratico ha voluto fortemente il rinnovo di Comites e Cgie (colpevolmente rinviato per cinque anni !) ed ha finalmente bloccato la grave emorragia di risorse che negli ultimi anni aveva falcidiato proprio i programmi destinati alle nostre collettività nel mondo; l’ultima legge di stabilità è un primo passo in tal senso e rappresenta una prima significativa inversione di tendenza”.
“Anche la delega delle politiche del Ministero degli Affari Esteri a favore degli italiani nel mondo affidata all’On. Enzo Amendola conferma – secondo Porta – l’intenzione del PD di proseguire con impegno e convinzione lungo questa strada di forte ripresa del rapporto con l’Italia nel mondo”.
“Tutto ciò, purtroppo, non basta !” Il Presidente del Comitato ritiene che “la mancata convocazione da parte delle strutture diplomatiche all’estero delle riunioni Intercomites sia un segnale che va nella direzione opposta e che anche per questo vada perseguita con decisione la strada di ridare centralità al rapporto con la collettività e ai servizi consolari, a partire dalla chiara e vincolata destinazione delle percezioni consolari e dei 300 euro per le nuove domande di cittadinanza al miglioramento del servizio e alla fine delle lunghe attese.”
Venendo poi al tema delle riforme, Porta ha enfatizzato il “risultato ottenuto con il superamento del bicameralismo perfetto che, oltre a confermare la presenza degli eletti all’estero collocandola all’interno della Camera che darà la fiducia al governo, eviterà in futuro le tante conseguenze negative che il continuo rimpallare delle leggi tra Camera e Senato ha prodotto anche sul versante degli interventi a favore degli italiani nel mondo”.
Rispetto, infine, al tema della riforma degli organismi di rappresentanza, il parlamentare del Partito Democratico ha sostenuto che “come abbiamo sempre detto nel corso degli ultimi anni, a conclusione dell’iter delle riforme istituzionali e dopo il rinnovo di questi organismi si potrà finalmente aprire un sereno e costruttivo dialogo tra governo, Parlamento e consiglieri eletti al Comites e al Cgie per individuare la strada migliore che porti ad un auspicato rafforzamento dei Comites da un lato e ad un adeguamento del CGIE alla sopraggiunta rappresentanza parlamentare degli italiani nel mondo.”
“Al centro della discussione e del progetto di riforma” ha concluso l’On. Porta “dovrà esserci il tema della rappresentanza da un lato e quello delle risposte da dare ad una nuova Italia fuori dall’Italia, capace di includere l’eterogeneo mondo degli “Italici”, le nuove mobilità, nonché l’articolato e differenziato rapporto tra l’esperienza degli italiani che vivono in Europa e quelli delle tante e numerose collettività che sono oggi presenti nei Paesi extra-europei”