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Newsletter Onorevole Fabio Porta
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Anno VI - Nº 38 - Dicembre/2013


 


IN QUESTA EDIZIONE

Saiba mais... Porta (PD): sulla doppia tassazione delle pensioni italiane in Brasile primi segni di disponibilita' dal Governo, ma quanta fatica riaprire le trattative! Continua

Saiba mais... Porta (Presidente Comitato Italiani nel Mondo della Camera): cogliere l’occasione dell’incontro con il CGIE per rilanciare le politiche degli italiani all’estero. Continua

Saiba mais... Porta (PD): la mia proposta di legge per aumentare l’importo minimale mensile delle pensioni agli emigrati. Continua

Saiba mais... On. Fabio Porta, Presidente del Comitato per gli Italiani nel Mondo: una strategia combinata e concreta per gli italiani all’estero e per l’internazionalizzazione del paese. Continua

Saiba mais... Porta (PD): “decidere per tempo di far votare i cittadini temporaneamente all’estero”. Continua

Saiba mais... Nella riunione del Comitato Italiani all’Estero della Camera decisa la sottoscrizione congiunta degli emendamenti alla legge di stabilita’ da parte di tutti gli eletti all’estero. Continua

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Un Difensore Civico per gli italiani all'estero: alla Commissione Esteri la proposta dell’On. Porta (PD)

ROMA\ aise\ - È stata assegnata alla Commissione Affari Esteri della Camera la proposta di legge del deputato Pd Fabio Porta "Istituzione del difensore civico degli italiani residenti all'estero". Il testo – sottoscritto da parlamentari di vari schieramenti e da molti eletti all’estero – sarà sottoposto ai pareri delle Commissioni Affari Costituzionali, Giustizia, Bilancio, Cultura e Lavoro.

Nel presentare il testo, Porta ricorda che la figura del difensore civico – nata oltre venti anni fa – può essere istituita da regioni, province e comuni, mentre "da questa forma di tutela restano esclusi i cittadini iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero" che "non meno degli altri, hanno assidue relazioni con l’amministrazione decentrata dello Stato, in particolare con gli uffici consolari e con i comuni di provenienza, per soddisfare esigenze di primaria importanza, come quelle relative alle pratiche di cittadinanza, al rinnovo di passaporti e di altri documenti di identità, alle operazioni anagrafiche e così via".

"La diversa condizione di cittadinanza degli italiani residenti all’estero rispetto a quelli "metropolitani" – continua Porta – non "La diversa condizione di cittadinanza degli italiani residenti all’estero rispetto a quelli "metropolitani" – continua Porta – non ha riguardato solo l’esercizio di alcuni fondamentali diritti, come quello di voto di cui si è assicurata l’effettività solo con la riforma costituzionale del 2001, ma si manifesta ancora oggi nel quotidiano contatto con la pubblica amministrazione relativamente a tutta una serie di domande che non trovano un’adeguata risposta, o che almeno non la trovano in tempi compatibili con le consuete esigenze di ordine individuale, familiare e sociale. Basti pensare, a questo proposito, ai tempi richiesti per il compimento di una pratica di cittadinanza nei nostri consolati, soprattutto in quelli operanti in America Latina, o anche soltanto alle difficoltà che si presentano per la semplice legalizzazione di un documento in diversi nostri terminali amministrativi all’estero".

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Una "situazione di precarietà prolungatasi nel tempo" cui ultimamente "si aggiungono le conseguenze delle misure restrittive relative ai finanziamenti per le politiche migratorie e per la rete di servizio ai cittadini italiani all’estero, che negli ultimi anni si stanno moltiplicando". Porta di riferisce "alle minori risorse attribuite ai consolati, alla "razionalizzazione" della rete consolare" ma anche "al rinvio della convenzione volta a garantire la sussidiarietà del servizio dei patronati a beneficio dei consolati".

Secondo il deputato, "la parificazione dei cittadini italiani all’estero a quelli residenti in Italia, oltre a essere ineludibile sotto un profilo di principio, si rende indifferibile su un piano di opportunità, anche per evitare che coloro che si ritengano penalizzati da azioni e, più ancora, da omissioni della pubblica amministrazione, si rivolgano ai tribunali amministrativi, che in un sempre maggior numero di casi condannano l’amministrazione a eseguire e, talvolta, a risarcire i ricorrenti".

Obiettivo della proposta di legge, dunque, quello di "colmare un vuoto e tendere a ristabilire un equilibrio nella condizione di cittadinanza di tutti i nostri amministrati, ovunque risiedano. Essa, nello stesso tempo, si propone di costituire un canale positivo di relazione con la nostra amministrazione che possa limitare il senso di disinteresse e di abbandono diffuso tra le nostre comunità all’estero, che proprio il voto per corrispondenza ha chiamato a uno straordinario impegno di partecipazione alla vita civile dell’Italia".

Dodici gli articoli che compongono il testo.
ART. 1. (Istituzione). 1. In ogni circoscrizione consolare è istituito il difensore civico degli italiani residenti all’estero, di seguito denominato "difensore civico". 2. Il difensore civico ha il suo ufficio in una sede messa a disposizione dallo stesso titolare o presso il Comitato degli italiani residenti all’estero (COMITES) o in locali resi
(...) Continua