Porta, Presidente Comitato Italiani nel Mondo: l’internazionalizzazione richiede coordinamento di strumenti e di azioni politiche

Con l’audizione presso il Comitato per gli Italiani nel mondo e la promozione del Sistema Paese della Camera si è concluso il percorso conoscitivo sull’internazionalizzazione. Si passa ora alla fase delle proposte.

“Con l’audizione del Presidente dell’ICE dott. Riccardo Maria Monti si è oggi concluso il percorso conoscitivo che il Comitato per gli italiani nel mondo della Camera, che ho l’onore di presiedere, ha realizzato sulle politiche e sugli strumenti di promozione del Sistema Italia in ambito globale. Prima dell’ICE, infatti, il Comitato ha potuto interloquire con gli altri attori dell’internazionalizzazione, vale a dire con l’Assocamerestero e con la Direzione per la promozione del Sistema Paese del MAE.

Il Presidente Monti, più che sull’indicazione delle azioni specifiche realizzate dall’istituto per il commercio con l’estero, si è giustamente soffermato sulle strategie complessive di internazionalizzazione che a suo avviso sarebbe necessario perseguire in questa fase. Sotto questo profilo, egli ha confermato ciò che molti di noi pensano, vale a dire che nel breve periodo è imprescindibile un maggiore coordinamento tra le politiche che attori diversi, come l’ENIT, il MAE e il Ministero per il Turismo, mettono in campo. Non è da escludere che nell’ottica della razionalizzazione della spesa e delle strutture, i rapporti con l’ENIT, ad esempio, possano conoscere anche una fase di incorporazione volta a risparmiare costi e ad esaltare l’efficacia degli interventi.

Questo bisogno di sinergie è ancora più evidente tra la SIMEST, che finanzia le imprese che decidono di operare all’estero, e la SACE che deve creare i necessari presupposti assicurativi perché l’iniziativa delle stesse imprese possano avere il loro corso.

Si tratta di questioni che dovrebbero ricevere certamente una maggiore attenzione da parte del Governo e delle stesse forze parlamentari dal momento che attengono a quella grande corrente dell’export che nella situazione italiana rappresenta più del 30% del PIL e una carta strategica da giocare soprattutto in questa fase di perdurante stagnazione.

Sollecitato dalla collega La Marca ad approfondire l’aspetto del coinvolgimento delle nostre comunità e delle loro rappresentanze nelle politiche di internazionalizzazione, il Presidente Monti ha manifestato una propensione per un coinvolgimento in ambito locale, stabilendo caso per caso quale possa essere il rapporto più proficuo con i COMITES e con lo stesso CGIE.

Avendo il Comitato per gli italiani nel mondo esaurito le consultazioni programmate,  si può pensare ora ad iniziative pubbliche che allarghino il cerchio delle conoscenze sulle questioni toccate e che raccolgano elementi perché questi delicati percorsi possano essere riportati in ambito parlamentare in forma di proposte da avanzare al Governo e ai gruppi parlamentari.

A conclusione della prima parte di questo lavoro, vorrei ringraziare gli interlocutori che ci hanno fatto conoscere le linee d’azione delle loro organizzazioni e i colleghi che con la loro presenza e i loro interventi hanno posto le basi per ulteriori sviluppi”.

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