A Palermo l’On. Fabio Porta interviene al Primo Congresso della UIM Sicilia

Franco Tomaselli eletto Presidente; approvate le linee programmatiche e definiti nuovi accordi con numerosi Paesi esteri

Roma, 26 gennaio 2010

Si è svolto a Palermo il primo Congresso dell’Unione Italiani nel Mondo – Sicilia, alla presenza dell’On. Fabio Porta, Vice Presidente del Comitato per gli italiani all’estero della Camera dei Deputati.

I lavori sono stati aperti dalla relazione programmatica del Presidente della UIM Sicilia, Franco Tomaselli, e sono stati conclusi dal Segretario Nazionale della UIM, Alberto Sera.

Presenti anche il parlamentare della Regione Sicilia Pino Apprendi e il Segretario Regionale della UIL Claudio Barone.

La UIM Sicilia sta già realizzando iniziative con le UIM degli Stati Uniti, dell’Olanda e del Brasile, tutti Paesi caratterizzati da una grande presenza di emigrazione siciliana; nei prossimi mesi si definiranno accordi ed elaboreranno progetti con Argentina, Australia e Germania.

L’emigrazione siciliana continua ad avere un “saldo attivo” e ciò rafforza la necessità di costituire anche in Sicilia l’associazione promossa nel 1995 da UIL e ITAL e oggi presente in tutti i continenti oltre che in diverse regioni italiane.

“L’associazionismo nel mondo dell’emigrazione – ha detto l’On Porta nel suo intervento – conferma con iniziative come questa la sua vitalità, costituendo un punto di riferimento indispensabile per le nostre collettività emigrate come anche per i loro rappresentanti in Parlamento”.

“Purtroppo le scelte del governo vanno in controtendenza con tale impegno di sostegno e valorizzazione dell’Altra Italia – ha proseguito il deputato del PD – e ciò purtroppo è confermato da proposte di legge come l’attuale testo unico su Comites e Cgie in discussione al Senato, che mortifica proprio la presenza associativa in questi organismi”.

“Lavoreremo con la UIM e con tutte le associazioni nazionali e regionali dell’emigrazione – ha concluso il parlamentare – per mantenere saldo il legame del nostro Paese con le sue collettività all’estero, con una particolare attenzione al nesso tra emigrazione ed immigrazione, che oggi sono i due volti diversi ma speculari di un patrimonio che va valorizzato e non nascosto o dimenticato”.

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