No alle menzogne e alla propaganda sul Consolato di Montevideo

Roma, 30 maggio 2019 – Coordinatore PD per il Sudamerica

Fare chiarezza su modalitá e costi di affitto e costruzione della nuova sede

Il Partito Democratico non ha mai chiuso il Consolato di Montevideo ! Semmai, a suo tempo, fui io stesso a chiederne l’innalzamento al rango di Consolato Generale. Di piú: se oggi il governo puó utilizzare risorse economiche e umane per potenziare i consolati italiani nel mondo,  soprattutto in Sudamerica, é próprio grazie all’approvazione del mio emendamento sul “fondo per la cittadinanza” e alle centinaia di contrattisti di ruolo e locali approvati dai governi a guida PD.  Il MAIE e questo governo continuano a propinare agli italiani le solite “fake-news”, approfittando della disinformazione e della complicitá di periodici on-line notoriamente di parte.  Noi continueremo a batterci perché la prioritá dei nostri governi, a Montevideo come nel resto del mondo, sia sempre il miglioramento dei servizi consolari, con piú personale e piú risorse, vigilando su coloro che oggi sembrano piú impegnati a tagliare i nastri di una nuova sede in affitto (e dopo quache mese di un’altra in costruzione) che non a migliorare la vita dei nostri connazionali.

In questo senso bene hanno fatto i senatori del Partito Democrático Laura Garavini e Alessandro Alfieri a interpellare il Ministro degli Affari Esteri (*) per esigere chiarimenti sulle strane modalitá di appalto previste per la costruzione del nuovo consolato di Montevideo, nonché sull’utilitá di affittare una ulteriore sede consolare, moltiplicando costi, aumentando i disagi degli utenti e senza alcuna assicurazione chiara sulla trasparenza di queste spese e sull’effettivo rafforzamento dei servizi consolari.

Interrogazione Parlamentare 

Garavini al Ministro per gli affari esteri e la cooperazione internazionale

per sapere:

Premesso che

  • giovedì 23 maggio 2019, sul sito web dell’Ambasciata d’Italia a Montevideo, è stata pubblicata la notizia che la stessa Ambasciata avrebbe avviato una procedura di affidamento diretto dell’incarico per l’elaborazione di un progetto esecutivo per la costruzione di un nuovo edificio da adibire a cancelleria consolare, lasciando appena dieci giorni di tempo per le eventuali dichiarazioni di interesse;
  • contemporaneamente all’ufficializzazione del proposito di realizzare un nuovo edificio nel quale ubicare gli uffici consolari, secondo l’annuncio dato in un pubblico incontro con la locale comunità dal Sottosegretario Ricardo Merlo e dal Direttore DGIT Luigi Maria Vignali, è stata avviata la ricerca di una sede da affittare per collocarvi gli sportelli di contatto con il pubblico, ad esclusione degli uffici amministrativi dedicati ai passaporti e alle pratiche di cittadinanza;
  • tali operazioni non sono state discusse né tantomeno concordate con i rappresentanti istituzionali e sociali della comunità, che le hanno apprese dai mezzi di comunicazione o dalle declamazioni pubbliche, non senza sorpresa e sconcerto, soprattutto per la decisione di investire risorse non irrisorie nella costruzione di un edificio di 650 mq e, nel frattempo, di destinare altre risorse all’affitto di locali durante i lavori di realizzazione della nuova struttura;
  • in particolare, si manifesta la richiesta di maggiore trasparenza in ordine al prevedibile costo della costruzione del nuovo edificio, della fonte di finanziamento e dei tempi di erogazione di tale somma, nonché del decorso necessario all’entrata in funzione della struttura;
  • in ordine alle procedure seguite per l’affidamento diretto, nell’ambiente comunitario ci si chiede quali siano state le ragioni della scelta di tale procedura e se la determinazione di dieci giorni di tempo per l’arrivo delle risposte sia considerata adeguata per un’operazione condotta da un soggetto pubblico, chiamato a rispettare in modo chiaro e convincente criteri di ampia comunicazione e coinvolgimento degli operatori interessati;
  • un interrogativo non meno esplicito e vivo nell’ambito della comunità riguarda le precise motivazioni che indurrebbero ad affittare un locale per un tempo prevedibilmente limitato, i servizi che in esso verrebbero ubicati, il costo e la durata dell’affitto e la disponibilità del personale, se aggiuntivo o già presente nell’attuale cancelleria consolare, necessario per soddisfare le incombenze di una ulteriore sede;
  • di conoscere in dettaglio gli elementi concreti di tali operazioni, in base alle premesse poste in precedenza;
  • se non ritenga di dare disposizioni affinché i rappresentanti della comunità, ad iniziare dal Presidente e dai componenti del locale COMITES e dai membri del CGIE, siano messi a conoscenza in modo trasparente di tali operazioni e messi nella condizione di esprimere fondatamente il loro parere a tale riguardo.

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