Il governo accoglie l’ordine del giorno sulla riapertura dei termini per il riconoscimento della cittadinanza ai provenienti dai territori dell’ex Impero Austro-Ungarico

Porta: “Si faccia la modifica normativa prima della scadenza della legislatura”

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“Il Decreto Milleproroghe all’esame della Camera è stato l’occasione per riproporre l’esigenza di riaprire i termini, scaduti il 31 dicembre 2010, per la presentazione delle domande di riconoscimento della cittadinanza da parte delle persone originarie dei territori appartenuti all’ex Impero austro-ungarico”.
Il richiamo viene dall’on. Fabio Porta, eletto nella ripartizione America Meridionale, che ha presentato un ordine del giorno sull’argomento accolto dal Governo.

“Sono soddisfatto che il Governo abbia dato la disponibilità a considerare la riapertura dei termini come una cosa possibile. Nell’ordine del giorno che ho presentato assieme alla collega Froner e agli altri colleghi del PD Estero, ho ricordato, tra l’altro, che solo una parte limitata degli aventi diritto ha potuto avere il riconoscimento a causa della lentezza dell’esame delle domande da parte dell’apposita commissione operante presso il Ministero dell’Interno. Senza parlare del fatto che lacronica lunghezza delle file nei consolati dell’America meridionale, dove risiede il maggior numero di interessati, ha reso tutto più complicato e magari distolto alcuni a persistere nel loro intento.

Ammesso il diritto a richiedere la cittadinanza da parte di persone originarie di territori che hanno subito diverse vicende geopolitiche – ha proseguito l’on. Porta -, non ha senso fissare dei termini per ottenere tale riconoscimento. Infatti, successivamente alla legge n. 379 del 14 dicembre del 2000, che riguarda i trentini e gli altri abitanti dell’ex Impero austriaco, la legge n. 124 dell’8 marzo 2006, riguardante gli abitanti dell’ex Jugoslavia, non ha previsto alcuna scadenza. Perché non rendere coerenti le normative per situazioni evidentemente analoghe?

Essendo in discussione il Milleproroghe, per ragioni procedurali abbiamo potuto chiedere in questa occasione solo la proroga dei termini, ma forse è il caso di riflettere su soluzioni più organiche. Ad ogni modo, il dispositivo del nostro ordine del giorno, che la Camera ha fatto proprio e il Governo ha accolto, impegna l’esecutivo “a considerare l’opportunità di un’iniziativa normativa, da promuovere in tempi ragionevolmente brevi, che consenta un’ulteriore proroga dei termini di presentazione delle domande di riconoscimento della cittadinanza a beneficio dei provenienti dai territori dell’ex Impero austro-ungarico”.

Ringrazio il Governo per la sua apertura, ma per l’ormai breve durata della legislatura mi auguro che si passi al più presto ai fatti concreti, con una soluzione legislativa mirata ed efficace. Per quanto mi riguarda, non mancherò di esercitare ogni possibile sollecitazione in tal senso”.

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