Finanziaria 2010: si succedono le finanziarie, ma per gli italiani all’estero non cambia la musica

Roma, 12 ottobre 2009

Si succedono i documenti finanziari, ma per gli italiani all’estero la musica non cambia. Le livide previsioni contenute nel Bilancio pluriennale trovano puntuale conferma nel Bilancio di previsione per il 2010.

Le risorse previste per le politiche migratorie attribuite alla Direzione Generale per gli italiani all’estero del MAE subiscono, infatti, una decurtazione di 23 milioni di euro rispetto al bilancio assestato dell’anno precedente e ritornano malinconicamente ai 71 milioni inizialmente previsti nella proposta di preventivo avanzata nel 2009 dal Governo. Tutti gli sforzi da varie parti compiuti per reintegrare almeno in parte i tagli dello scorso anno sono cancellati con un solo colpo di spugna.

Il caso più vistoso è quello dell’assistenza diretta, i cui stanziamenti, precipitati dai 28 milioni stanziati dal governo di centrosinistra ai 10 milioni della Finanziaria dell’anno scorso e poi riportati durante l’anno a 16 milioni di euro, ritornano a 10 milioni. Anche i contributi per i COMITES sono ritoccati al ribasso di 140.000 euro rispetto all’anno scorso e quelli per il funzionamento del CGIE restano fermi all’iniziale proposta del 2009, rivelatasi insufficiente. Di circa duecentomila euro vengono ridimensionate le somme per le attività culturali, ricreative e informative e nessun finanziamento è previsto per tenere in vita il Museo dell’Emigrazione che con tanta enfasi sarà inaugurato tra qualche settimana.

Le somme previste per l’informazione, la promozione culturale, scientifica e dell’immagine dell’Italia all’estero vengono decurtate di 7,5 milioni e, in particolare, la dotazione della Direzione generale per la promozione e la cooperazione culturale, già pesantemente intaccata l’anno scorso, perde altri 5,6 milioni di euro.

Per i corsi di lingua, la cui decurtazione dai 34 milioni del centrosinistra ai 14,5 milioni dell’anno passato, era Stata corretta in corso d’opera a 16,5 milioni, non riguadagna nulla rispetto alla spesa storica pur trattandosi di un delicato campo strategico, ma almeno non ritorna indietro, come l’assistenza. Con i tempi che corrono, chi si contenta gode…

Nel complesso, comunque, tra le due Direzioni di maggior riferimento per gli italiani all’estero, vengono a mancare oltre 30 milioni di euro.

L’esigenza fondamentale che si pone di fronte a tutti i soggetti che sono impegnati per lo sviluppo delle nostre comunità e per il bene del nostro Paese nel mondo è quello di evitare che questo ulteriore colpo e i drastici tagli dello scorso anno si cronicizzino, diventando una politica ordinaria e permanente che alla fine si cristallizzi e porti ad un definitivo ridimensionamento delle politiche emigratorie.

Per questo facciamo appello ai rappresentanti degli italiani all’estero di ogni livello e ai soggetti del mondo associativo perché facciano sentire la loro voce e ci rivolgiamo agli stessi parlamentari della maggioranza affinché su queste materie non accettino i diktat del Governo e uniscano le forze per modificare sostanzialmente una proposta ancora una volta penalizzante per gli italiani all’estero.

I DEPUTATI BUCCHINO, FARINA, FEDI, GARAVINI, NARDUCCI, PORTA E I SENATORI MICHELONI E RANDAZZO (PD).

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