Deputati PD estero: un archivio della memoria dei migranti come tappa di avvicinamento al Museo delle Migrazioni

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All’attenzione di un importante quotidiano nazionale è arrivato l’”Archivio della memoria del migrante”, un importante progetto, adottato dal Galata Museo del Mare di Genova, in vista del riallestimento del padiglione Memorie e migrazioni, che dovrebbe avvenire nel corso dell’anno.

Si tratta di un’iniziativa positiva in sé, in quanto tende a raccogliere, conservare e comunicare la storia di vita di migranti che, non diversamente da quanto accaduto a tanti italiani, affrontano la lacerazione del distacco e i rischi del viaggio per cercare una dimensione di vita più soddisfacente in altri contesti sociali. L’Italia e l’Europa non solo sono attraversate da processi che condizioneranno la storia futura, ma sono diventate teatro di vicende di vita che lasceranno un segno profondo nelle persone e nelle relazioni sociali.

E’ una buona cosa che questo progetto si collochi nel percorso di riconsiderazione dell’organizzazione e dell’impostazione del Museo dell’emigrazione, in modo che esso si apra, molto di più e meglio rispetto al passato, alle migrazioni in generale, testimoniando attraverso le parole dei diretti protagonisti, la transizione che l’Italia sta vivendo in questo campo.

Nei giorni scorsi, a seguito di un incontro avuto con i dirigenti del Ministero per i beni culturali, abbiamo ribadito il nostro orientamento sul Museo, per altro già esplicitato in un disegno di legge presentato in questa e nella precedente legislatura. Il taglio per noi dovrebbe essere quello di un Museo nazionale delle migrazioni; la sua rappresentazione essere incentrata sulla realtà che ci circonda e risalire al passato, anziché avere un’impostazione scolasticamente diacronica; l’istituzione dovrebbe rappresentare l’asse di una rete di musei capace di far interagire gli altri musei sull’emigrazione presenti in Italia, i centri studi e gli archivi già operanti, e collegarsi, per la parte di nostro maggiore interesse, con i maggiori musei dei paesi di immigrazione degli italiani; si dovrebbe fare un’opzione chiara per il ricorso alla virtualità e alla multimedialità, allo scopo di raggiungere gli obiettivi indicati; dovrebbe intrecciarsi con un progetto di insegnamento multidisciplinare nelle scuole italiane, offrendo un’occasione quanto mai attuale per l’esercizio dell’autonomia della programmazione formativa.

In Italia e nel mondo esiste, disperso, un grande patrimonio di conoscenze, testimonianze e materiali documentari che è urgente raccogliere, coordinare e rendere fruibili. In più, l’Italia è attualmente lo scenario di vicende umane e percorsi collettivi che riguardano sia gli italiani che vivono la mobilità come una scelta fondamentale della loro esistenza sia coloro che arrivano tra noi per integrarsi o per insediarsi comunque nella nostra Europa. Il progetto di archivio che meritoriamente si vuole realizzare a Genova può essere un’utile indicazione della strada da percorrere e un modello culturale e scientifico da assumere per conoscere meglio il presente e costruire la memoria delle nuove generazioni.

I deputati PD Estero: Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta, Tacconi

http://genova.repubblica.it/cronaca/2016/02/24/news/vite_in_viaggio_per_un_futuro_a_genova_un_archivio_per_la_memoria_dei_migranti-134136154/?ref=HREC1-3

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