Deputati PD Estero: l’annuncio degli “Stati Generali sulla Lingua e la Cultura Italiana” sia sorretto da azioni e interventi coerenti

L’evento promozionale sulla lingua e la cultura italiana che si è svolto alla Farnesina ha aperto il percorso che, da quanto ha affermato il Sottosegretario Mario Giro che l’ha organizzato, dovrà portare agli Stati Generali della lingua e della cultura italiana, da tenersi a ottobre.

Siamo da troppo tempo convinti che la lingua e la cultura siano parte integrante e fondamentale di una seria strategia di internazionalizzazione dell’Italia per non apprezzare ogni iniziativa che si proponga di valorizzare questo importante bene comune degli italiani per farne veramente un fattore di ripresa e di crescita, anche sul piano globale. Ma per la situazione in cui ci troviamo, questo potrà avvenire concretamente solo se agli annunci si accompagneranno azioni e interventi che favoriscano lo sviluppo di condizioni reali che consentano di raggiungere questo importante obiettivo.

È difficile che possa accadere, ad esempio, se non si recupera, almeno in parte, la caduta di oltre il 70% degli investimenti pubblici in questo campo ed è impossibile che possa succedere se si prosegue con la chiusura degli istituti di cultura, che sono i terminali della nostra offerta linguistico-culturale, per altro in attivo solo per i corsi di lingua di oltre 2,5 milioni di euro.

Noi facciamo nostre le parole che Dacia Maraini, una protagonista della vita culturale in Italia e all’estero ha pronunciato nel corso dell’incontro: “Chiudere gli istituti di cultura è un errore gravissimo che pagheremo per decenni”. E crediamo che si debba attentamente riflettere sul fatto che i personaggi che dovevano fare da contorno mediatico all’evento – Dacia Maraini, Serena Dandini, Tosca, Marino Sinibaldi, Fabio Cappelli – in realtà abbiano svolto interventi “politici”, consapevoli che senza dare un segno diverso alle azioni di governo per la lingua e la cultura italiana non solo c’è il rischio di non cogliere le opportunità che si presentano, ma addirittura di disperdere quanto si è costruito in lunghi anni di impegno. Una preoccupazione che non è stata taciuta dallo stesso Sottosegretario del MIUR Marco Rossi Doria, che ha fatto bene a ricordare che la linea di confine della nostra lingua va spostata in avanti anche in Italia con l’alfabetizzazione dei figli dei migranti, già oltre 830.000 nelle nostre scuole.

Ancora una volta sono risuonate invocazioni a un maggiore coordinamento degli interventi fatti in questo settore da una pluralità di enti pubblici e privati. Questo è un classico terreno nel quale si tratta di passare dalle parole ai fatti. È da tempo che si afferma che la buona volontà, dopo decenni di frammentarietà e di parallelismi, non basta più. Lo stesso seminario del dicembre scorso organizzato presso il MAE ha indicato la strada di una riforma organica da perseguire secondo un modello di stampo europeo. Ecco, questo ci sembra un giusto e prioritario obiettivo da perseguire in vista degli Stati Generali, in modo che essi non si riducano a pura celebrazione, ma segnino un serio passo in avanti di un modo nuovo di proporre al mondo la lingua e la cultura italiana.

FARINA, FEDI, GARAVINI, LA MARCA, PORTA

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