A Brasilia l’On. Porta ribadisce la grande preoccupazione per la possibile paralisi dell’operazione “task force” per l’eliminazione del grande arretrato di processi di cittadinanza

L’allarme lanciato nel corso della riunione dei rappresentanti consolari, dei consiglieri Cgie e dei presidenti dei Comites del Brasile riuniti con l’Ambasciatore La Francesca

embaixada

Roma, 19 aprile 2010

A pochi giorni dalla presentazione in Parlamento di una specifica interrogazione al Ministro degli Esteri, con la quale il Vice Presidente del Comitato per gli italiani all’estero ha chiesto al governo dati precisi circa l’andamento in Brasile della cosiddetta “operazione task force” (voluta da Governo e Parlamento a seguito delle sollecitazioni della collettività italiana per porre fine al grande accumulo di processi di cittadinanza presso i consolati) la riunione dell’Intercomites a Brasilia è stata l’occasione per rinnovare tale appello e anzi rafforzarlo alla luce di nuove preoccupanti notizie relative alle pesantissime conseguenze che i tagli al bilancio del MAE per il 2010 arrecherebbero al normale andamento e ad una positiva conclusione dell’operazione.

“Proprio nel momento in cui la ‘task force’ sta iniziando a dare i suoi primi risultati – ha detto l’On. Porta nel suo intervento – il Ministero taglia le risorse destinate al rinnovo dei contratti dei digitatori, ossia del personale direttamente impegnato in questo lavoro”.

“Si tratta – secondo il deputato eletto in Sudamerica e residente in Brasile – di un taglio di oltre il 60% che in alcuni casi arriverebbe anche al 75%; il Consolato di Recife sarebbe stato già costretto a licenziare 7 digitatori (pari al 50% della forza-lavoro dell’intera struttura), quello di Porto Alegre riceverebbe solo un quarto delle risorse necessarie a dare continuità al lavoro dei digitatori mentre la sede consolare di Brasilia non riceverebbe addirittura nulla”.

“Siamo in presenza di una situazione gravissima, allarmante e per certi versi paradossale – continua il deputato del PD – Se non verrà garantita una continuità economica per il 2010 alla ‘task force’ avremmo buttato al mare risorse economiche ed umane, oltre ad avere umiliato e mancato di rispetto alla maggiore comunità di italo-discendenti al mondo che aspettava da anni una risposta adeguata a tale situazione”.

“Sarebbe come – aggiunge il parlamentare – se dopo aver costruito un edificio con un notevole dispendio di soldi e tanto lavoro decidessimo di buttarlo giù perché non abbiamo le risorse per decorarlo e arredarlo!“

“Per la prima volta – sostiene l’On. Porta – questo grido d’allarme è condiviso pienamente e senza distinguo dai rappresentanti consolari oltre che dai rappresentanti delle nostre collettività; in tutti i consoli italiani in Brasile ho potuto notare una reale preoccupazione unitamente ad un sentimento di frustrazione qualora tali tagli fossero confermati vanificando l’intenso lavoro di questi mesi, comprensivo di una specifica azione di formazione del personale che proprio nel momento in cui entra a regime sarebbe resa inutile dal mancato rinnovo dei contratti”.

“Il governo italiano – ha concluso il deputato – deve dirci se ha interesse nel mantenere un legame vitale e virtuoso con la sua collettività residente in Brasile o se vuole mortificarla ancora una volta rendendo vana e inutile un’operazione che, se adeguatamente sostenuta, potrebbe dare entro un anno i risultati attesi se ne venisse garantita continuità ed efficacia”.

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